ROMA - L'agricoltura potrebbe pagare un conto finale da oltre 300 milioni di euro a causa dell'ondata di freddo siberiano che ha colpito l'Italia. E' la Coldiretti a fare i primi bilanci sugli effetti del prolungarsi dell'ondata di maltempo, nel sottolineare che ai danni diretti per le coltivazioni distrutte si sommano quelli indiretti provocati dal blocco della circolazione che ostacola le consegne. Nelle campagne con le temperature sotto lo zero si registrano da Nord a Sud danni agli ortaggi come cavoli, verze, cicorie e broccoli, mentre il tepore primaverile delle scorse settimane ha provocato un risveglio vegetativo delle piante da frutto particolarmente sensibili al freddo. In Liguria la Coldiretti ha chiesto lo stato di calamità per i danni alle coltivazioni orticole e ai vivai di piante e fiori, mentre in Emilia Romagna soffrono sotto il peso della neve i frutteti e intanto in Puglia gli agricoltori stanno correndo contro il tempo per raccogliere i cavolfiori; grande preoccupazione c'è per i mandorli in fiore e le varietà di ciliegie che fioriscono in anticipo, mentre in Campania sono stati pesantemente colpiti frutteti e serre, dalle pesche alle albicocche, dalle susine alle ciliegie, con una strage di verdure nei campi dai piselli alle fave, dalle patate ai meloni, oltre a lattughe, finocchi e fragole. A far paura ora è il protrarsi del gelo sui campi; la sopportazione media delle piante al freddo va da -3 a -5 per gli agrumi, da -10 a -12 per kiwi e l'ulivo, da -16 a -18 per la vite, da -18 a -22 per ciliegio, albicocco e mandorlo, da -22 a-25 per pero e melo. Forte preoccupazione, continua la Coldiretti, anche per i vigneti. Con queste temperature si attendono anche morti ed aborti nelle stalle dove il pasto degli animali è stato rinforzato per garantire una razione supplementare di energia e calorie.