Salvaguardare la biodiversità in campagna e in città per dare nuova vita ad allevamenti e produzioni ecosostenibili, coltivare varietà in grado di adattarsi al cambiamento climatico, ma anche per migliorare la qualità dell'aria. E' la sfida che verrà affrontata nel 23esimo Convegno nazionale sulla biodiversità dal 13 al 15 giugno all'Università di Teramo. Una tre giorni promossa in collaborazione con il Crea, Cnr e vari atenei, dove gli scienziati presenteranno le nuove strategie per mantenere e tutelare la biodiversità nelle aree rurali e urbane. "Grazie all'impegno costante della ricerca è in corso una rivoluzione culturale per la gestione consapevole del territorio a 360 gradi", spiega Michele Pisante, presidente del Comitato scientifico del Crea e componente del Cda del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, anticipando i contenuti del convegno. Pisante precisa che biodiversità, ambiente, salute e cambiamento climatico sono tematiche strettamente interconnesse e costituiscono la futura sfida strategica nell'ambito di uno sviluppo sostenibile. Fondamentale il ruolo della ricerca sempre più attenta alla diversità biologica di un ecosistema, dove tutte le popolazioni presenti vegetali e animali, si influenzano reciprocamente per raggiungere e mantenere quegli equilibri 'olistici' ottimali che costituiscono la specificità di un territorio. Un patrimonio autoctono, precisa il presidente, che offre risorse strategiche da applicare in settori come genetico, biochimico, microbiologico, fisiologico, bioinformatico, agronomico, botanico, zootecnico, di scienze naturali e ambientali per un maggiore benessere di tutti.