Millennials onnivori nelle scelte della ristorazione. Amano i locali etnici, il food trucks e il social eating, ma desiderano anche le esperienze in locali stellati e gourmet. Sono loro a guidare le tendenze, scalzando i baby boomers e la generazione X, come vengono definite le generazioni precedenti. A tracciare l'identikit dei millennials nel rapporto con il sempre più florido turismo enogastronomico è stata Roberta Garibaldi, docente di Marketing e di Economia della gestione delle imprese turistiche all'Università di Bergamo e ambasciatrice per l'Italia della World Food Travel Association. Suo è stato l'intervento che ha chiuso il Food&Wine Tourism Forum, organizzato a Grinzane Cavour (Cuneo) nell'ambito del programma europeo Alcotra.
Per il 66% dei millennials considerati come turisti 'enogastronomici' c'è interesse per locali alla moda e di tendenza (+22% rispetto alla generazione dei 'boomers'), per il 79% conoscere la cucina etnica, per l'82% il cibo di strada venduto dai food trucks. L'incontro con altre persone è un motivo di pranzi e cene fuori casa per il 62% dei giovani, che ambiscono a frequentare in corso di cucina molto più dei loro padri o nonni (59%, una percentuale più alta di 21 punti rispetto ai 'boomers'".
Tra i desideri e la realizzazione c'è però ancora un gap notevole, "che spesso arriva al 40% nel caso delle esperienze che vanno oltre la serata al ristorante - ha spiegato Roberta Garibaldi - per il loro reddito ancora basso ma anche per un altro motivo ricorrente: la mancanza di informazioni, specialmente per quanto riguarda gli orari e la disponibilità alla visita e ad attività in cantine, pastifici, caseifici, cioccolaterie".
Un dato potrebbe sorprendere: il 74% dei millennials referiscono un viaggio per motivi enogastronomici in Italia. Dietro forse dato c'è probabilmente l'apprezzamento del cibo italiano e dei suoi produttori.
In collaborazione con:
Food&Wine