- ROMA - "Non solo caramelle e cioccolatini, dalle favette al pane fino alle ossa dei morti, ma anche fanfullicche, stinchetti e zaleti sono solo alcuni dei dolci preparati lungo tutta la Penisola in occasione del giorno dedicato alla commemorazione dei defunti". E' quanto afferma la Coldiretti, nell'evidenziare che più di un italiano su 4 (27%) distribuirà dolci per l'appuntamento di Halloween e "quest'anno si distingue per un forte ritorno al fai da te casalingo".
L'antica tradizione italica dei dolci dei morti - sottolinea la Coldiretti - si sposa a tavola con quella nordamericana della notte delle streghe, con il rito di bussare nelle case del quartiere per porre il classico quesito "dolcetto o scherzetto".
"Non siamo ancora di fronte alle popolari gare di dolci delle mamme americane - aggiunge Coldiretti -, ma non c'è dubbio che l'abilità ai fornelli è tornata ad essere un valore aggiunto nella società, anche sotto il pressing dei figli, come non avveniva da decenni". I dolci dei morti variano da regione a regione - osserva Coldiretti - I più comuni e diffusi sono le fave dei morti, le ossa dei morti e il pane dei morti, ma esistono anche altre preparazioni meno diffuse o comunque più prettamente legate alle usanze regionali. In Sicilia, nel "cannistru", la tipica composizione tradizionale che si realizza durante la festa dei morti vengono messi dei panini dolci a forma di mani intrecciate chiamati, appunto, le mani, si preparano le dita di apostolo, dolci di marzapane a forma di dita, i pupi di zucchero, statuette di zucchero, farina, albume e acqua di chiodi di garofano che rappresentano gli antenati della famiglia, e la frutta di martorana, fatta in marzapane. In Puglia si cucinano le fanfullicche, bastoncini di zucchero di forma attorcigliata e la colva (in dialetto la cicecuotte), dolce fatto con grano, uva sultanina, mandorle e zucchero. In Campania è tradizione preparare il torrone dei morti, a base di cacao, nocciole e frutta candita. In Umbria, invece, si consumano gli stinchetti dei morti, dolcetti fatti con albume, mandorle, zucchero e cacao. Le "fave da morto", "fave dei morti" o "fave dolci", pasticcini alla mandorla, di forma ovoidale e schiacciata, cosparsi di zucchero a velo con l'aspetto di un amaretto, ma di consistenza maggiore le troviamo in Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche ed Umbria, mentre differenti, seppur sempre a base di mandorla, sono le "favette dei morti", presenti un po' in tutto il Nord-est, ma soprattutto in Veneto e in Friuli dove sono di tre colori (panna, marroni e rosa) e variano dal croccante al morbido (favette triestine). Per la ricorrenza dei morti in Veneto si usano le fave e il mandorlato ma anche i biscotti secchi a base di farina di mais come i "zaleti". Infine - conclude la Coldiretti - le "ossa di morto" si trovano in Piemonte e in Lombardia sotto forma di biscotti di consistenza dura, con mandorle ed albume d'uovo, in Emilia-Romagna, (tipici di Parma) fatte di pastafrolla, ricoperta di glassa di zucchero o cioccolato, in Veneto dalla forma oblunga e in Toscana (tipiche del Senese) di consistenza friabile e di forma rotonda, impastati con le mandorle tritate.