PRATO - Sarebbero stati impiegati anche nei terreni dell'azienda agricola di Sting, tra le province di Firenze, Siena e Arezzo, alcuni lavoratori extracomunitari sfruttati dal gruppo di pakistani coinvolti nell'inchiesta della procura di Prato, anche se la star sarebbe stato all'oscuro di quanto avveniva. E' quanto si è appreso nell'ambito dell'inchiesta sul caporalato condotta dalla procura di Prato.
Nel corso di una conferenza stampa il sostituto procuratore Antonio Sangermano, titolare dell'inchiesta, si era limitato a spiegare che gli inquirenti "erano stati informati del fatto che alcuni di questi lavoratori avrebbero prestato la propria opera nei terreni di una famosa star internazionale che però era all'oscuro di tutto e non era presente. Abbiamo verificato tutto con scrupolo ed escludiamo nel modo più assoluto ogni sua responsabilità rispetto ai fatti in oggetto".