CATANZARO - Un viaggio nei mille volti dell'uomo moderno, l'opportunità di "entrare nella mente", la propria mente, ma anche quella di uno dei più grandi artisti del secondo '900, certamente tra i più discussi, tra quelli che scandagliarono la condizione umana elevandola a profonda metafora della vita, deformando i soggetti protagonisti delle tele e svelando un'immagine, che probabilmente rispecchiava l'intima sua personale concezione di verità.
Alcune opere di Francis Bacon sono esposte a Catanzaro, nel Complesso monumentale del San Giovanni e rimarranno a disposizione dei visitatori fino al 10 settembre.
La mostra, introspezione psicologica pura, rientra nella nuova sezione di "Arti Visive" del Festival Armonie d'Arte, direttore artistico Chiara Giordano, che ha deciso di ampliare le tematiche del Festival e di dedicare al grande artista irlandese Bacon, aprendo una nuova finestra artistico-culturale con un personaggio controverso, in grado nella vita, come nell'arte, di stravolgere canoni e luoghi comuni, inesatti o comunque inadeguati. La personale si compone di pastelli, collages e disegni provenienti dalla 'Francis Bacon Collection of the drawings donated to Cristiano Lovatelli Ravarino', un complesso monumentale con centinaia di opere, regalate dal pittore all' amico italiano Cristiano Lovatelli Ravarino, conosciuto a Roma e da quel momento mai più lasciato. Realizzati tra il 1977 ed il 1992, questi capolavori, dai colori sgargianti e dalle deformazioni del volto violente e sempre molto evidenti, rappresentano un caso interessantissimo ancora tutto da scoprire e da studiare. L'ambizioso progetto scientifico che la rassegna esprime vuole dunque mettere in luce la storia di una collezione poco conosciuta e controversa di opere italiane dell'artista, realizzate in un momento nel quale egli espresse con intensità ed onestà il suo pensiero pittorico.
Di Bacon, che conobbe la consacrazione internazionale negli anni in cui la scena artistica era ancora tutta orientata verso un astrattismo dominante, è quasi impossibile, considerando il personaggio controverso, separare l'aspetto biografico da quello pittorico che nasce dal tormento esistenziale. L'esposizione, che è curata da Giulia Zandonadi, guiderà lo spettatore in un viaggio attraverso il quale ogni individuo è passato alla ricerca di un senso, di una verità nel continuo mutare delle circostanze e nella generale difficoltà nel riuscire a definire i contorni del proprio essere.
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