CASTELLAMMARE DI STABIA- Il restauro di alcuni ambienti di Villa Arianna, una sontuosa domus dell'antica Stabiae sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79d.C. con Pompei, Ercolano ed Oplonti, ha trasformato in "laboratorio" il sito archeologico di Castellammare di Stabia (Napoli) che, fino al giorno al 4 agosto, vede impegnati studenti dell'Accademia delle Belle Arti di Varsavia, tra le più prestigiose e antiche in Polonia, nella cura di preziosi affreschi. Il progetto, con la direzione scientifica del Parco Archeologico di Pompei ed il coordinamento della Fondazione RAS, trait d'union tra le due istituzioni, è supportato economicamente anche dal Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale della Repubblica di Polonia. I restauratori dell'Accademia, ospiti per quattro settimane presso il campus del Vesuvian Institute, sono giunti a Castellammare per il loro terzo anno consecutivo. Il contributo dell'Accademia, che ha impiegato per il progetto di quest'anno complessivamente circa 15mila euro, permette di insegnare tecniche di restauro sul campo a studenti di livello avanzato e allo stesso tempo di fornire un contributo importante per la preservazione del sito. Durante i lavori di restauro, gli studenti di Varsavia hanno rinvenuto frammenti di intonaco dipinto, utilizzato per colmare una profonda cavità. Recuperati queste porzioni di intonaco, gli studiosi si sono resi contro che facevano parte dell'affresco al quale stavano dedicando il loro lavoro e hanno potuto così completare in modo più esteso e completo il restauro. Le pitture parietali restaurate si trovano nel cubicolo 45, rinomato per la sua pregevole decorazione in II stile iniziale, e dell'ambiente 7, con affaccio sul mare, impreziosito da pitture parietali in IV stile. All'opera cinque studenti della Facoltà di Conservazione e Restauro dell'Accademia polacca, coordinati dal vice preside prof. Krzysztof Chmielewski e dalla professoressa Julia Burdajewicz. ''L'area archeologica di Stabiae è un gioiello archeologico che merita un grande impegno di valorizzazione - dice il direttore generale, Massimo Osanna - La possibilità di coinvolgere specialisti dell'Accademia di Varsavia, il cui prestigio a livello internazionale è ben noto, ci garantisce nelle operazioni di restauro che richiedono un incessante impegno in tutti i siti gestiti dal Parco archeologico di Pompei. Ci inorgoglisce al tempo stesso essere, attraverso queste esperienze di collaborazione, luogo di laboratorio e specializzazione per le migliori Università europea e in questo senso si ringrazia la Fondazione Ras per il contributo profuso nel favorire questa cooperazione''
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