A Napoli era stata pensata e ora a
Napoli torna per essere ammirata nella Chiesa di San Severo
fuori le Mura, nel rione Sanità, e proporsi come nuovo simbolo
scultoreo della città. Da sabato 21 dicembre Il Figlio Velato,
ultima opera in marmo bianco del giovane artista Jacopo 'Jago'
Cardillo, sarà in mostra nella Cappella dei Bianchi, riaperta
per l' occasione dopo decenni, in piazzetta San Severo a
Capodimonte. Anche il nome della sede permanente dell' opera si
intreccia in un gioco di rimandi con l' illustre precedente a
cui si ispira, il meraviglioso 'Cristo Velato' scolpito nel 1753
da Giuseppe Sanmnartino che richiama nel Museo Cappella
Sansevero, in pieno centro storico, milioni di visitatori da
tutto il mondo. "Il Figlio Velato è una citazione - spiega Jago
- ma non ha niente a che vedere con l' idea cristiana del sacro.
Siamo bombardati di immagini di bambini vittime di violenze,
abusi, guerre e carestie".
Per realizzare l' opera l' artista trentaduenne si è
trasferito negli Stati Uniti e per oltre un anno ha lavorato tra
New York e Long Island modellando un blocco di marmo Danby del
Vermont per dare forma al bimbo disteso coperto da un velo
morbido. Il risultato è una scultura di realismo straordinario
di due metri per un metro per una altezza di 50 centimetri.
"L'operazione - spiega - si pone come una doppia restituzione:
il dono di un nuovo simbolo di bellezza a una zona martoriata
della città metropolitana di Napoli e, allo stesso tempo, la
riapertura dello scrigno che lo conterrà". Il rione Sanità,
scosso dalle faide di camorra, è anche il simbolo della forte
voglia di rinascita civile e offrirà lo spunto per un nuovo
itinerario culturale che lega la chiesa di San Severo con quella
che ospita il capolavoro settecentesco. Il progetto, curato da
Luca Iavarone, stato realizzato in collaborazione con Coop4Art
e l'Arciconfraternita dei Bianchi di S. Antonio di Padova in S.
Severo Massimo. "Jago ha deciso di stupire tutti confrontandosi
con uno dei vertici della scultura mondiale - è stato spiegato
-. Per ospitare questo moderno emblema, l' artista in accordo
visionario con Padre Loffredo, parroco militante di Santa Maria
alla Sanità, ha deciso di riaprire una Cappella, gioiello del
barocco napoletano e già ricca di opere inestimabili di
importanti pittori locali come Luca Giordano, Andrea Vaccaro e
Giovan Battista Spinelli".
Jacopo Cardillo lavora principalmente nella scultura e nella
produzione video. Nato ad Anagni (Frosinone), dopo il liceo
artistico si era iscritto all' Accademia di Belle Arti, che poi
ha lasciato per seguire il suo istinto. Nel 2016 ha tenuto la
sua prima mostra personale a Roma. Attualmente vive e lavora a
New York. La sua ricerca artistica affonda le radici nelle
tecniche ereditate dai maestri del passato, ma il suo rapporto
con il pubblico si basa sull' utilizzo dei video e dei social
network, attraverso i quali condivide passo per passo il
processo produttivo delle sue opere. Non a caso si fatto
conoscere come "social artist" arrivando a contare su Facebook
250 mila ammiratori. "Ogni mio nuovo lavoro - dice - alza l'
asticella delle difficoltà. In questo caso un velo non è mai
stato scolpito con una simile attenzione maniacale per il
dettaglio".
L' inaugurazione del Figlio Velato è in programma sabato 21
dicembre alle 17 con ingresso gratuito. Poi l'opera sarà in
mostra dal lunedì al sabato dalle 10 alle 16 e la domenica dalle
10 alle 13 con ingresso a pagamento, ad esclusione di disabili e
residenti.
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