/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Verso le nuove Province, ipotesi voto il 28 settembre

Verso le nuove Province, ipotesi voto il 28 settembre

Si scelgono nuovi presidenti e a Bologna consiglio metropolitano

BOLOGNA, 04 luglio 2014, 12:50

Redazione ANSA

ANSACheck

(Di Leonardo Nesti) Dovrebbero svolgersi domenica 28 settembre (questa è infatti la data suggerita dal ministero dell'Interno in una circolare inviata in questi giorni ai prefetti) le elezioni per i nuovi presidenti delle Province, per i consigli provinciali e per il consiglio della città metropolitana.
    In Emilia-Romagna si vota per il consiglio metropolitano di Bologna (dove Merola è, di diritto, presidente della città metropolitana in quanto sindaco del capoluogo) e per il presidente e il consiglio provinciale di Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini. Non si vota a Ravenna, dove il mandato dell'amministrazione provinciale scade nel 2016.
    I votanti sono i sindaci e i consiglieri comunali di tutti i Comuni. I loro voti non saranno uguali: c'è infatti un complicato calcolo che porterà alla ponderazione del loro voto a seconda della fascia di popolazione in cui verranno divisi i comuni, alla luce di ciò che prevede la legge Delrio. Il voto di un consigliere comunale di un Comune più grande, in estrema sintesi, vale molto di più di quello di un Comune piccolo.
    Possono essere eletti presidenti i sindaci dei Comuni il cui mandato non scade nei successivi 18 mesi, mentre del consiglio comunale possono far parte i consiglieri comunali dei singoli Comuni. Possono essere eletti (solo per questa prima volta), ma non possono votare, anche i consiglieri provinciali e presidenti della provincia uscenti. Questo significa che, teoricamente, il primo presidente della provincia eletto indirettamente potrebbe non essere un sindaco, ma il presidente uscente o un consigliere provinciale.
    Le candidature vanno presentate venti giorni prima delle elezioni (quindi l'8 settembre, se si sceglierà la data 'suggerita' del 28). I candidati per il consiglio provinciale si presenteranno in liste, verosimilmente quelle dei partiti e delle coalizioni che rappresentano. Ogni elettore potrà dare un voto di preferenza (anch'esso ponderato) che servirà per determinare chi entrerà a far parte del consiglio provinciale: un organo ristretto (10-12 componenti a seconda della popolazione, 18 nel caso di Bologna) che avrà al suo interno rappresentanti delle forze politiche che eleggeranno i consiglieri, ai cui componenti potranno essere assegnate delle deleghe dal presidente, ma che non riceveranno alcun compenso.
    Conoscendo in anticipo chi sono gli elettori, si può facilmente ipotizzare che in Emilia-Romagna il Partito Democratico sarà in grado di assicurarsi sia i presidenti, sia la maggioranza assoluta dei consiglieri provinciali.
    Il meccanismo di elezione e le soglie per la presentazione delle candidature, tuttavia potrebbero determinare alcuni effetti non trascurabili. Il numero dei consiglieri, ad esempio, sarà definito con il metodo d'Hondt, lo stesso che regola l'elezione dei consigli comunali e che ha fra le proprie caratteristiche quello di premiare i partiti maggiori. E' quindi ipotizzabile che le forze politiche che sono alleate negli enti locali prendano in considerazione l'ipotesi di presentare liste di coalizione per massimizzare il risultato ed ottenere più posti in consiglio.
    Le liste dei consiglieri devono essere sottoscritte dal 5% degli aventi diritto al voto. Per le forze politiche meno rappresentate nei consigli (tipo il Movimento 5 Stelle) potrebbe non essere semplicissimo raggiungere questa soglia: per la città metropolitana di Bologna, ad esempio, per presentare una lista servirà la firma di 42 consiglieri comunali.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza