Dopo un'intera giornata di presidio, anche sotto la pioggia, per i lavoratori di Industria Italiana Autobus il cielo sembra schiarirsi. La messa in liquidazione della società che produce autobus nei due stabilimenti di Bologna e Flumeri (Av) - dove lavorano circa 450 persone - sembra ormai scongiurata visto che si parte con la ricapitalizzazione tanto auspicata dai sindacati e dal governo. L'assemblea dei soci tenutasi mercoledì 21 novembre a Roma "sta procedendo nella direzione della ricapitalizzazione dell'azienda insieme alle società coinvolte", ha annunciato lo stesso Mise facendo notare che dopo aver salvaguardato nei giorni scorsi gli stipendi dei lavoratori, chiedendo a Iia un atto di responsabilità, ora l'obiettivo resta quello di garantire la solidità all'azienda.
Si tratta di "una buona notizia" per i lavoratori e per le organizzazioni sindacali che hanno lottato e manifestato in questi mesi, dice il segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano chiedendo che ora "tutti quanti lavorino per il rafforzamento dell'assetto societario". Fiducioso anche il segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, Gianluca Ficco, secondo il quale il processo di ricapitalizzazione "dovrebbe definirsi entro l'11 dicembre ed è il frutto delle lotte dei lavoratori e dell'impegno profuso dal ministero dello Sviluppo economico nella gestione di questa difficile vertenza". Più cauta la Fiom Cigl che non parla di successo ma di "rinvio". Secondo il segretario nazionale Michele De Palma, infatti, "Invitalia ha confermato il proprio impegno insieme a Leonardo sul rilancio produttivo e industriale grazie alla ricapitalizzazione, ma Ferrovie dello Stato non ha ancora deciso se entrare nella società e valuterà l'ingresso entro i primi dieci giorni di dicembre". Ecco anche perché la Fiom ha chiesto che sia riconvocato il tavolo al Mise per un incontro con la nuova compagine proprietaria.
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