"Mi ha sempre molto incuriosito questa città, perché fin dai primi tempi sono andato a caccia della Bologna magra, in antitesi con il cliché della grassa Bologna, e questa mia ricerca non si è ancora conclusa. Sono partito dai passatelli in brodo, dal pittore Giorgio Morandi e da Guglielmo Marconi. E avevo ragione, c'è una Bologna magra, pieno di spirito raffinato e sensibilità". Sorride e gioca con le parole Paolo Conte, come del resto ha sempre fatto nel corso di una carriera lunga più di 50 anni, scandita da grandi successi in Italia, in Francia e negli Stati Uniti. Oggi però il cantautore, polistrumentista e pittore piemontese è riuscito a "fermarsi un attimo" come ha detto il sindaco Virginio Merola, per ricevere la Turrita d'Argento, onorificenza cittadina, "in segno di profonda ammirazione e gratitudine di Bologna città creativa della Musica Unesco". Proprio in questi giorni Paolo Conte sta 'vivendo' Bologna, per due concerti di "Cinquant'anni di Azzurro", al Teatro EuropAuditorium.
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