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Staccò orecchio al 'rivale', condanna

Staccò orecchio al 'rivale', condanna

Era accusato di duplice tentato omicidio e altri reati

BOLOGNA, 02 aprile 2019, 16:44

Redazione ANSA

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Lo scorso agosto, dopo aver sorpreso la sua fidanzata con un altro uomo, ha massacrato entrambi di botte utilizzando una spranga e staccando con un morso un pezzo d'orecchio al 'rivale'. Un'aggressione per la quale stamattina un marocchino di 31 anni è stato giudicato colpevole dal gup del Tribunale di Bologna e condannato, in abbreviato, a una pena di 5 anni e 10 mesi per duplice tentato omicidio, minacce, violazione di domicilio e danneggiamento.

La Procura, invece, aveva chiesto una condanna a 7 anni e 4 mesi.

L'episodio risale al 28 agosto quando il 31enne, difeso dall'avvocato Savino Lupo, dopo aver litigato con la fidanzata, una 28enne italiana, ed essersi scambiato con lei alcuni sms, si è diretto sotto casa della donna perché convinto di trovarla con un altro uomo.

Per prima cosa il 31enne, che era sotto l'effetto di droghe, ha notato l'auto dell'amante e con una mazza di ferro, che solitamente usava per fare ginnastica, ha quasi distrutto la vettura. Subito dopo si è diretto verso la porta di casa e ha cominciato a colpirla, fino a quando la ragazza nel tentativo di calmarlo non gli ha aperto e a quel punto il 31enne ha aggredito entrambi. L'uomo, un trentenne, che si era nascosto in bagno, è stato anche morso ad un orecchio e non contento l'aggressore ha sfasciato gran parte dei mobili dell'appartamento. Infine ha tentato di fuggire calandosi da un terrazzo, ma la polizia avvertita da un vicino lo arrestato e portato in carcere, dove si trova tutt'ora. Oltre alla condanna, il gup ha stabilito per le due vittime una provvisionale di 50mila euro a testa. Soddisfatto della sentenza l'avvocato Lupo. "Diciamo che le cose possono andare sempre meglio - ha detto il penalista -, ma questa è una sentenza particolarmente equilibrata perché il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche da me invocate. In ogni modo farò appello, perché ritengo che ci siano ancora margini per abbassare la pena".

 

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