La Regione Emilia-Romagna ha approvato una proposta di legge di tutela per i rider, i fattorini della consegna del cibo a domicilio. Il via libera è arrivato all'unanimità e prevede un compenso minimo orario, il divieto della retribuzione a cottimo, il riconoscimento della natura subordinata del rapporto di lavoro, prescrizioni per la sicurezza, turni di riposo e la 'disconnessione'. Il Comune di Bologna, un anno fa, era stata la prima amministrazione italiana a promuovere una 'Carta dei diritti dei rider', stringendo accordi sindacali con alcune aziende. La proposta di legge, che sarà inviata alle Camere, è stata avanzata da Sinistra Italiana, gruppo misto e l'Altra Emilia-Romagna (firmatari Igor Taruffi e Silvia Prodi). Ora, spiega la Regione, "servirà per chiedere un intervento legislativo nazionale contro lo sfruttamento dei 'lavoratori digitali'". Oltre ai rider la legge si rivolge anche a camerieri, commessi, creativi e a tutte le figure della 'economia dei lavoretti', la cosiddetta 'gig economy'.