"Freddezza, lucidità e mancanza di rimorsi e di pentimento". Sono le caratteristiche, sottolineate dalla motivazioni della sentenza di condanna a 14 anni e otto mesi, del sedicenne imputato per l'omicidio del coetaneo Giuseppe Balboni, assassinato con due colpi di pistola al volto il 17 settembre 2018. Il corpo del giovane, nascosto in un pozzo a Castello di Serravalle, nel Bolognese, fu trovato una decina di giorni dopo.
Il delitto avvenne per una questione di soldi, un debito di droga tra i due. Il gup del tribunale per i Minorenni di Bologna Luigi Martello ricorda come l'imputato cercò per oltre una settimana "sia di sviare le indagini che di negare le proprie responsabilità sia coi genitori che con gli amici che con gli inquirenti". Dopo l'omicidio occultò il cadavere, ricoprì di foglie il pozzo, lavò le tracce di sangue e quindi si recò normalmente al lavoro "e poi a pranzo è andato a mangiare dalla nonna".
Quindi nascose lo scooter e altri oggetti della vittima, spargendoli in luoghi diversi, sostituì i proiettili utilizzati dalla pistola del padre, dopo aver gettato i bossoli e mentì a tutti "per un'intera settimana". Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti dei futili motivi e della minore età della vittima. Non è stata invece riconosciuta la premeditazione, inizialmente contestata dalla Procura e poi caduta. Secondo quanto si apprende i difensori della famiglia della vittima, gli avvocati Domenico Morace e Francesa Lamazza presenteranno un'istanza alla Procura perché impugni la sentenza sul punto: dagli atti, secondo loro, emerge con chiarezza come sin dal sabato precedente al lunedì dell'omicidio l'imputato, difeso dagli avvocati Pietro Gabriele e Icilia Leoni, avesse pianificato tutto. Secondo il gup dai messaggi che si erano scambiati i due emerge sì una possibile preordinazione da parte dell'imputato del modo in cui poter affrontare Balboni, "anche se sono del tutto assenti elementi ulteriori di riscontro e di prova relativamente all'essersi trattato di azione premeditata".