"Io sto morendo qui fratello Irfan, dove sei finito?". È l'ultimo messaggio vocale che Maalik Hussain, 27enne pachistano poi trovato cadavere in un fosso di scolo a San Giovanni in Marignano (Rimini) a settembre di un anno fa, ha inviato al cellulare dell'uomo che avrebbe dovuto portarlo in Italia. È grazie al numero di cellulare del giovane deceduto che i carabinieri di Riccione sono riusciti a risalire al responsabile di un traffico di esseri umani tra la Grecia e l'Italia.
Si tratta di Irfan Ali, 33 anni, arrestato l'altro ieri in Grecia per immigrazione clandestina e soppressione e occultamento di cadavere. Nascondeva i migranti in un furgone dietro a cavalli e sarebbe responsabile di almeno 6 viaggi illegali. Quello in cui è morto Maalik era stato pagato cinquemila euro.