Non c'erano gli elementi per imporre
la misura coercitiva dell'obbligo di dimora nei confronti del
sindaco di Bibbiano Andrea Carletti nell'ambito delle indagini
sugli affidi illeciti in Val d'Enza. Lo scrive la Cassazione
nelle motivazioni del verdetto che il tre dicembre ha annullato
senza rinvio la misura cautelare. I supremi giudici rilevano
"l'inesistenza di concreti comportamenti", ammessa anche dai
giudici di merito, di inquinamento probatorio e la mancanza di
"elementi concreti" di reiterazione dei reati.
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