Una boa autoregistrante con idrofono è stata installata sabato al largo di Rimini e servirà a monitorare, per un anno, l'inquinamento acustico sottomarino. L'apparecchio è uno dei nove posizionati nell'Adriatico settentrionale in acque italiane, croate e internazionali, nell'ambito del progetto di ricerca Soundscape. L'obiettivo è capire quanto il suono incida sulla fauna marina, spiega la Fondazione Cetacea, onlus che si occupa della conservazione delle specie marine protette in Emilia-Romagna e Marche e che ha curato l'installazione dell'idrofono con Eni e scuola di Sub Rimini Gian Neri.
I dati saranno raccolti da Cetacea. "Numerosi studi - sottolinea - attribuiscono all'eccessivo rumore subacqueo la responsabilità di morti e spiaggiamenti di diversi organismi marini, in particolar modo cetacei. La quantità dei rumori antropici subacquei è aumentata significativamente nel corso del secolo scorso, tanto da aver coperto quasi totalmente i suoni naturali".
A settembre, annuncia la Fondazione, si terrà a Rimini un evento "dove gli esperti del progetto Soundscape presenteranno lo stato di avanzamento dell'indagine e forniranno una prima valutazione dell'inquinamento acustico sottomarino per ragionare insieme su possibili misure di mitigazione".