"Il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale continuerà a seguire da vicino, anche tramite l'Ambasciata italiana in Egitto, il caso di Patrick Zaky, mettendo in campo le adeguate iniziative di sensibilizzazione". È l'impegno che ha assicurato l'ambasciata italiana al Cairo alla presidente dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Emma Petitti, in risposta alla lettera inviata il 14 maggio scorso per chiedere di essere aggiornata sulla situazione e di mettere in campo ogni iniziativa possibile per la scarcerazione del giovane ricercatore egiziano, studente dell'Università di Bologna.
"Patrick Zaky - ricorda la presidente Petitti - è detenuto nel carcere del Cairo dal mese di febbraio esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media. L'ultima udienza per decidere il suo rilascio era fissata il 20 maggio ma, ad oggi, non si hanno notizie ufficiali. L'Ambasciata ci ha precisato che al monitoraggio stanno partecipando anche funzionari diplomatici dell'Unione europea".
A questo riguardo, in seguito all'imposizione di misure restrittive sull'accesso ai tribunali per limitare il contagio da Coronavirus, l'Ambasciata ha precisato che su propria richiesta "la delegazione dell'Unione europea al Cairo ha trasmesso alla procura egiziana una comunicazione in cui ha ribadito la propria attenzione sul caso".
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