La crisi prodotta dalla pandemia da coronavirus e delle misure di protezione adottate ha provocato "un terribile shock e colorato di rosso intenso l'economia, tanto da determinare la più profonda caduta della produzione mai sperimentata. L'accesso ai mercati esteri ha permesso in parte di contenere la tendenza negativa. Dopo la discesa del 10,4% nel primo trimestre 2020, nel secondo il volume della produzione è crollato del 19,4%". È quanto emerge dall'indagine congiunturale relativa al secondo trimestre 2020 sull'industria manifatturiera in Emilia-Romagna, realizzata in collaborazione tra Unioncamere e Confindustria E-R e Intesa Sanpaolo, presentata oggi a Bologna.
L'arretramento, spiegano gli analisti, è evidente in tutti i settori industriali e ovunque il fattore export ha contenuto in parte gli effetti negativi. Contenuto il passo indietro dell'industria alimentare (-8,4% il fatturato) mentre chi sta peggio è il sistema moda con un crollo del fatturato totale del 32,4%, ed estero del 19%. Caduta libera anche per la produzione (-31,2%) e per gli ordini (-26,8%). Fatturato in calo del 27% per l'industria del legno e del mobile, del 20,4% per l'industria metallurgica e delle lavorazioni metalliche.
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