Il territorio della provincia di Reggio Emilia sarà studiato per determinare fattori di rischio e tendenze evolutive del Covid-19 nel medio-lungo periodo. È l'obiettivo del progetto Epico19 dell'Agenzia spaziale europea (Esa) che coinvolge igienisti del dipartimento di Scienze biomediche, metaboliche e neuroscienze dell'Università di Modena e Reggio Emilia in consorzio con due start-up, la milanese TerrAria specializzata nella gestione di dati ambientali e la ravennate StudioMapp, che gestisce immagini satellitari ad altissima definizione e di georeferenziazione. Collaborerà anche l'Azienda sanitaria locale di Reggio Emilia.
Epico19 è uno dei 24 progetti approvati da Esa dopo il bando emesso la scorsa primavera 'Spazio in risposta all'epidemia di Covid-19' che punta a dimostrare il vantaggio fornito dall'utilizzo di tecnologie satellitari nella lotta al nuovo coronavirus e alla pandemia.
Il progetto di ricerca che riguarderà direttamente la provincia emiliana punta a studiare la distribuzione geografica dell'epidemia in un ambito territoriale definito, i suoi fattori di rischio demografici e ambientali, come la mobilità e l'inquinamento ambientale, rilevati attraverso i sensori satellitari, nonché le sue tendenze evolutive nel medio-lungo periodo. Compito del consorzio è valutare come le risorse satellitari del sistema Copernicus di Esa e della sua rete di satelliti Sentinel possano contribuire a studiare, contenere e prevedere l'evoluzione attuale e futura dell'infezione da Sars-CoV-2 e della patologia Covid-19 ad essa associata.
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