Avrebbero smaltito rifiuti speciali in un'azienda avicola tra la Bassa e la val d'Enza Reggiana. Per questo tre persone - il titolare 58enne mantovano, un 52enne sempre mantovano e un 60enne operaio marocchino residente a Castelnovo Sotto - sono state denunciate dai carabinieri forestali di Reggio Emilia, due di questi colti in flagranza mentre stavano interrando alcuni materiali. Dovranno rispondere delle accuse di deposito incontrollato e smaltimento di rifiuti potenzialmente pericolosi sotterrati in area agricola.
Durante il blitz, i militari nel nucleo di polizia ambientale e agroalimentare hanno sorpreso un grosso escavatore e un altro mezzo, guidati da un uomo - estraneo all'azienda - e da un operaio dipendente mentre stavano realizzando alcune operazioni di smaltimento di un'ingente quantità di rifiuti in un fossa scavata, larga sei metri e profonda tre metri. Dopo alcune ispezioni sono emerse nelle immediate vicinanze dell'allevamento - che conta circa 70.000 capi di tacchini e una superficie di 10 ettari di terreno - altri depositi abusivi incontrollati. Sono state infine sequestrate - oltre ai due mezzi meccanici - le aree interessate al presunto stoccaggio illecito (stimate dagli inquirenti in 2.200 metri quadrati e l'altra di 500 metri quadrati) e alcune campionature di rifiuti per i quali il sostituto procuratore Giulia Stignani che coordina le indagini ha disposto le analisi per stabilirne la pericolosità.
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