È accusato di aver importato illecitamente dalla Cina mascherine di tipo chirurgico ed Fpp2, evadendo i dazi doganali e l'Iva. A scoprirlo la Guardia di finanza di Reggio Emilia che ha denunciato alla Procura il rappresentante legale di un'azienda reggiana - che opera nel settore del commercio all'ingrosso di componentistica industriale - con l'accusa di contrabbando aggravato e falsità ideologica, mentre le merci sono state sequestrate.
Dalle indagini - coordinate dalle fiamme gialle del nucleo di polizia economico-finanziaria - nell'ambito di specifici controlli in materia di franchigie doganali, è emerso che l'azienda avrebbe fatto figurare che i dispositivi di protezione fossero destinati a organizzazioni benefiche ed enti pubblici, unica condizione per cui è prevista l'esenzione dal regime doganale agevolato su decisione della Commissione europea in tempo di pandemia. Secondo gli inquirenti l'intento dell'impresa era invece speculativo: le forniture sarebbero state destinate ad altri operatori commerciali per poi essere rivenduti a terzi.
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