Il riconoscimento del Tempio Malatestiano come patrimonio dell'Unesco e la candidatura di Rimini quale capitale della Cultura per il 2024. Si muove su questi due fronti l'amministrazione comunale della città romagnola decisa a proporsi come polo storico, artistico e culturale di rilevanza nazionale e internazionale.
Sul primo versante, il Comune sta già lavorando alla costituzione di un comitato scientifico per la candidatura, mentre sul secondo, visto che occorre una mobilitazione generale di tutta la città, per iniziare ufficialmente il percorso - spiega una nota della stessa amministrazione riminese - è stato organizzato un momento simbolico in programma mercoledì 17 febbraio al Teatro Galli, recentemente restaurato dopo la distruzione della seconda guerra mondiale.
L'appuntamento, trasmesso in streaming, vedrà la presenza del sindaco, Andrea Gnassi e dell'assessore comunale alla Cultura Giampiero Piscaglia con la partecipazione della Regione Emilia Romagna. Si tratta del primo passo di un viaggio che porterà, prima di tutto, alla definizione di un comitato promotore a sostegno della candidatura, che si relazionerà anche con Parma e Ravenna, i due capoluoghi emiliano-romagnoli insigniti del titolo (Parma 2021, Ravenna 2015 quale città finalista nella competizione per la Capitale Europea della Cultura 2019). "Per sostenere la candidatura di Rimini capitale della cultura serve una poderosa spinta solidale che sappia ricreare l'orgoglio di una città unita nei suoi valori fondanti, nella sua storia millenaria come nella sua modernità - osserva l'assessore comunale alla Cultura -: il 17 febbraio si apre dunque simbolicamente un cammino che non sarà in solitaria, ma che sarà vincente solo se saprà coinvolgere e includere tutte le molteplici voci del nostro territorio".