È stata fissata per domenica la prossima udienza per il rinnovo della detenzione di Patrick Zaki, lo studente dell'Università di Bologna detenuto in Egitto da oltre un anno perché accusato di propaganda sovversiva. Lo rende noto la rete degli attivisti per la sua liberazione, che ha diffuso una dichiarazione del team dei legali che lo difendono. "Presenteremo alla corte - annunciano i legali - documenti che provano le condizioni di salute di suo padre, così che il suo ricovero in ospedale venga preso in considerazione". Ma soprattutto, il team chiede il suo rilascio "poiché non esiste nessuna base legale che giustifichi la detenzione preventiva. Patrick è detenuto nella prigione di Tora da più di un anno e viene tenuto in detenzione preventiva senza accuse chiare e con un verbale d'arresto falsificato, per questo continuiamo a richiedere l'immediato rilascio di Patrick".
"La speranza ancora una volta è che questo lunghissimo periodo che Patrick ha trascorso in detenzione preventiva, che è andato ben oltre i 12 mesi, possa essere ritenuto sufficiente dai giudizi egiziani, che Patrick possa tornare in libertà e soprattutto che possa andare a trovare suo padre, che non sta bene ed è ricoverato anche per uno stato di comprensibilissima tensione legata alla situazione del figlio. Speriamo davvero che il 28 febbraio sia una buona domenica per Patrick". Lo afferma Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
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