Un'impiegata di una ditta di imballaggi di Piacenza era riuscita, manipolando il sistema informatico aziendale, a sottrarre oltre due milioni dalle casse della società, nella quale lavorava come addetta alla predisposizione e al pagamento delle buste paga. La donna, residente a Carpaneto Piacentino, è stata smascherata con l'indagine 'Mani di fata', condotta dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bologna. E' indagata per i reati di truffa, frode informatica, accesso abusivo ad un sistema informatico e autoriciclaggio.
Al termine degli accertamenti, le Fiamme Gialle hanno eseguito a suo carico un decreto di sequestro preventivo per oltre un milione e mezzo, emesso dal Gip di Bologna Alberto Gamberini.
Il sistema escogitato dall'impiegata per truffare la società consisteva nella generazione di due cedolini: il primo relativo alle competenze mensili spettanti agli impiegati da contratto di lavoro, il secondo utilizzato per accreditare illecitamente, su altro conto corrente, una quota non dovuta di retribuzione.
Conclusa la procedura, il cedolino irregolare veniva cancellato e sostituito con quello corretto. In questo modo, fra il 2007 e il 2018 la donna avrebbe intascato oltre due milioni. Il sequestro preventivo ha riguardato sia denaro depositato su conti correnti bancari e conti gioco, sia fabbricati e terreni in provincia di Piacenza. (ANSA).