Due giovani spettatori sono morti in un incidente al rally dell'Appennino reggiano. Secondo la prima ricostruzione dei carabinieri di San Polo d'Enza, un'auto in gara ha perso il controllo travolgendo e uccidendo i due. È successo verso le 10 a Riverzana di Canossa. Su un tratto rettilineo, una Peugeot 208 è uscita dal circuito e, a causa della forte velocità e di un terrapieno che ha fatto da rampa, si è staccata dal suolo finendo su una vicina collinetta dove si trovava del pubblico, investendo mortalmente i due giovani. I due dell'equipaggio sono rimasti illesi.
Sulla vicenda è aperta un'inchiesta. Le vittime si chiamavano Davide Rabotti, di 21 anni, di Reggio Emilia e Cristian Poggioli, di 35 anni, di Lama Mocogno in provincia di Modena.
Sul posto, la polizia locale Unione Val d'Enza e i carabinieri per ricostruire la dinamica di quanto successo, oltre all'elisoccorso del 118. Era in corso la prima prova speciale della giornata. In seguito all'incidente la gara è stata sospesa e annullata.
"La dinamica è ancora da chiarire, è stata aperta un'inchiesta, gli inquirenti stanno indagando e la dinamica è al loro vaglio. Per quanto possiamo ricostruire, noi ci possiamo basare sulla posizione in cui era la vettura al termine della corsa, questa si trovava sopra un terrapieno di sei metri, distante più di 50 metri da punto di uscita della sede stradale. Nella sua corsa impazzita la vettura ha travolto due persone, che purtroppo sono decedute". Così Simone Bettati, direttore di gara, in conferenza stampa al teatro comunale di Ciano d'Enza sull'incidente.
L'Sos è stato attivato dalla stessa vettura che ha avuto l'incidente, i soccorsi sono intervenuti rapidamente, ma le due persone travolte dall'auto uscita fuori strada sarebbero decedute sul colpo. È la sintesi di quanto ricostruito da Gherardo Vandelli, medico di gara, nel corso della conferenza stampa indetta sull'incidente.
La testimonianza del sindaco. Il punto in cui si trovavano i due ragazzi travolti e uccisi dalla vettura del Rally dell'Appennino reggiano era una specie di collinetta, un "montarotto", alto 3-4 metri e distante una ventina di metri dalla strada, "non c'erano barriere". Lo descrive all'ANSA Franco Palù, sindaco di San Polo d'Enza (Reggio Emilia) che si è recato sul posto dell'incidente, tra i territori dei comuni di San Polo e di Canossa. È stato "un incidente particolare", dice il sindaco, in "una zona che di per sé non era pericolosissima, "era al termine di un breve rettilineo in cui l'auto avrebbe dovuto girare a sinistra ma, non so per quale motivo, forse per una perdita di controllo dello sterzo, è finita sulla destra andando sul montarotto dove c'erano i due ragazzi deceduti". "Che io sappia lì c'erano solo i due ragazzi e non altre persone". Il rally in questione, aggiunge, è una manifestazione storica della zona, "un classico del nostro Appennino". Questa era l'edizione numero 41, tornata a disputarsi dopo un anno di stop per il Covid.