Al Mar-Museo d'arte della città di
Ravenna una mostra racconta l'epopea popolare di Dante Alighieri
e del suo poema. Una narrazione di parole, suoni e immagini, dal
cinema alle canzoni, dalla pubblicità ai fumetti, dal writing
alla miriade di oggetti che ne riproducono la celebre icona,
fino alle visioni dell'arte contemporanea. 'Un'Epopea Pop', dal
25 settembre al 9 gennaio, è curata da Giuseppe Antonelli e
conclude il ciclo espositivo 'Dante. Gli occhi e la mente',
promosso dal Comune, dopo 'Inclusa est flamma' e 'Le Arti al
tempo dell'esilio'.
C'è il Dante simbolo dell'identità culturale italiana ed
europea, la cui effigie passa dalle lire agli euro. C'è
l'immagine di Dante usata - già da tempo - come marchio
commerciale e in chiave pubblicitaria come la celebre affiche di
Olivetti, scelta come immagine della mostra. C'è il Dante
personaggio che ritorna nelle trame di libri, film, giochi e
videogiochi, fino alla "fortuna mnemonica" dei versi della
Commedia, ripercorsa attraverso alcuni episodi chiave che vanno
dal Trecento ad oggi. La mostra si articola in diverse sezioni:
La memoria di Dante, Dante e l'immagine, Dante e la pubblicità,
La divina parodia, Dante personaggio, Dante e Beatrice, con più
di un centinaio di opere e oggetti tra i più disparati. Numerosi
i contributi audio e video, anche interattivi. Una mostra dal
carattere multimediale, in larga parte accompagnata dalla voce
di grandi interpreti che si sono cimentati nella lectura Dantis.
Intrecciato all'intero progetto espositivo, si snoda un percorso
d'arte contemporanea a cura di Giorgia Salerno, una voce fuori
campo che vede il dialogo fra le opere di artisti internazionali
scelte per reinterpretare idealmente alcuni temi danteschi che
faranno da guida al pubblico.
Per ogni tema scelto - le anime, le figure femminili, il
sogno, il viaggio e la luce - sono stati individuati uno o più
artisti, come Edoardo Tresoldi, Irma Blank, Tomaso Binga,
Richard Long, Letizia Battaglia, Kiki Smith, Ra di Martino,
Robert Rauschenberg e Gilberto Zorio.
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