Il processo nei confronti di Patrick Zaki è stato aggiornato al 7 dicembre, quando si terrà una nuova udienza. Lo ha annunciato un poliziotto in aula nel tribunale di Mansura.
L'udienza odierna a Mansura, in Egitto, la seconda del processo che vede imputato lo studente egiziano dell'Università di Bologna, è durata un paio di minuti.
"Il rinvio del processo è stato deciso affinché la difesa possa ottenere copia ufficiale degli atti, fare le proprie memorie e rappresentare Patrick nel migliore dei modi con una forte memoria": lo ha confermato all'ANSA la sua principale legale, Hoda Nasrallah. Finora "ci hanno presentato gli atti senza fornircene una copia o fotocopia ufficiale", ha aggiunto parlando davanti al Palazzo di Giustizia. "Abbiamo alcuni punti in mente ma per fare le memorie è necessario avere i documenti in mano in modo da poterli utilizzare in ogni punto, e finora questo non è stato possibile", ha detto ancora la legale.
"Un rinvio abnormemente lungo che sa di punizione". Così all'ANSA Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International in Italia. "Il giudice - spiega Noury - poteva sì accogliere come ha fatto la richiesta della difesa di un rinvio, ma poteva disporre un rinvio tra una, due settimane. Tra l'altro questa data della prossima udienza, il 7 dicembre, è amaramente simbolica perché segnerà il ventiduesimo mese di detenzione arbitraria e illegale di Patrick e quindi una sofferenza continua. Abbiamo del tempo davanti per fare qualcosa di importante, di efficace nelle relazioni tra Italia ed Egitto. La richiesta che facciamo è che la diplomazia italiana utilizzi questo tempo nel migliore dei modi".