Da fine agosto in Emilia-Romagna sono stati rilevati 24 casi della sub-variante AY.4.2 del Coronavirus, la cosiddetta Delta Plus che si sta espandendo in Gran Bretagna. Si tratta dello 0,47% dei 5.121 campioni esaminati e al momento non c'è nessuna evidenza scientifica di una maggiore resistenza al vaccino, spiega la Regione.
La subvariante AY.4.2 deriva da una mutazione della subvariante AY.4, che è stata sequenziata la scorsa primavera come prima variante della Delta di cui da Piacenza a Rimini finora sono stati rilevati 640 casi su 5121 campioni esaminati, con una prevalenza del 12,5%.
Di fronte alla presenza della nuova sub-variante, la Regione ha scelto di potenziare sia il monitoraggio diagnostico che il sequenziamento: per quest'ultima attività in particolare si aggiungeranno nelle prossime settimane, ai centri già operativi, anche i laboratori dell'Azienda ospedaliera di Modena e quelli dell'Ausl di Bologna. "A oggi - conclude la Regione - non c'è nessuna evidenza scientifica che la nuova sub-variante AY.4.2 sia in qualche maniera più resistente al vaccino né che possa avere conseguenze più gravi tra le persone vaccinate. I primi studi sembrano però confermare gli esiti di quelli più estesi già realizzati in Inghilterra per quanto riguarda sia un maggiore indice di trasmissibilità, seppur ancora non misurabile, sia una maggiore quantità di virus rilevata nei positivi".
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