La stagione operistica del Teatro
Alighieri di Ravenna prosegue il 6 novembre alle 20.30 e il 7
alle 15.30 con l'Orfeo di Claudio Monteverdi: "Un punto di
riferimento per chi continua a credere nel valore culturale e
spirituale di questo genere musicale", scrive Pier Luigi Pizzi,
autore della regia, delle scene e dei costumi di questa nuova
produzione realizzata in collaborazione con il Teatro Comunale
di Ferrara.
Al fianco del novantunenne regista milanese, il mito
universale del cantore è affidato all'esperienza musicale di
Ottavio Dantone alla guida dell'Accademia Bizantina,
recentemente votata come seconda migliore orchestra al mondo ai
Gramophone Awards. Il palcoscenico, che ospita anche l'orchestra
e il coro, vedrà protagonisti Giovanni Sala nei panni di Orfeo,
Eleonora Pace in quelli Euridice, Vittoria Magnarello (la
Musica), Margherita Maria Sala (Speranza), Alice Grassi (una
messaggera). La musica, dunque, sempre protagonista sulla scena
dove gioia e dolore sono contigui.
Come 'L'isola disabitata' di Haydn che ha aperto la stagione
ravennate nei giorni scorsi, anche Orfeo, composto su libretto
di Alessandro Striggio, fu concepito per la rappresentazione di
corte, in questo caso quella dei Gonzaga a Mantova. Tra i due
finali originali di cui l'opera gode - quello tragico che si
conclude con l'uccisione di Orfeo corrispondente probabilmente
alla prima dell'opera nella Sala degli Specchi di Palazzo Ducale
e quello lieto dove Orfeo è salvato da Apollo e forse eseguito
una settimana più tardi nel Teatro del Palazzo di Corte -
regista e direttore hanno concordato una terza via, un finale
aperto. "È più giusto, attuale e comprensibile - spiga Pizzi -
vedere il cantore degli dei chiuso nella propria solitudine, nei
propri dubbi e tormenti. È una soluzione che il pubblico di oggi
può condividere".
La prima recita del 6 novembre sarà in diretta su
operastreaming.com, il portale dell'opera che porta nel mondo le
produzioni dei teatri dell'Emilia-Romagna.
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