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'Un minuto di silenzio', esce documentario su strage Bologna

'Un minuto di silenzio', esce documentario su strage Bologna

Il ricordo di Paolo Bolognesi, presidente Associazione familiari

BOLOGNA, 09 novembre 2021, 13:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti e 200 feriti) rivive nel documentario 'Un minuto di silenzio' di Fabio Fiandrini e Marta Pettinari, prodotto dall'associazione culturale La Nave Europa, che si sviluppa sullo sfondo della vicenda personale di Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione familiari delle vittime.
    L'anteprima è in programma mercoledì 10 novembre, alle 18.30, alla Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna, poi il documentario sarà disponibile attraverso il sito www.unminutodisilenzio.it, in cui si potrà accedere anche a contenuti extra e approfondimenti.
    Quel 2 agosto la vita di Bolognesi, oggi 77enne, cambia per sempre: suo figlio di 6 anni riporta ferite gravissime, con le cui conseguenze fisiche e psicologiche dovrà convivere per anni, mentre sua suocera è una delle vittime. Da quel momento si apre per lui un doloroso confronto con gli effetti prodotti dalla strage, confluito poi nell'impegno, personale prima e attraverso l'Associazione poi, volto a ottenere verità e giustizia. Questo percorso non è a oggi ancora concluso: il cosiddetto "processo sui mandanti", infatti, è storia di questi giorni.
    Il titolo del documentario richiama il primo comunicato della neocostituita Associazione tra i familiari, allora presieduta da Torquato Secci, che il 2 agosto 1981 chiedeva un minuto di silenzio in memoria delle vittime, ma allude anche al silenzio che in questi 41 anni ha avvolto molti aspetti della vicenda, "impedendo che tutti i fatti fossero accertati e tutti i responsabili individuati". Gli avvenimenti del passato saranno raccontati grazie all'utilizzo di materiali provenienti da archivi regionali, nazionali e internazionali, da raccolte private, rielaborati anche con tecniche di animazione 3D. Il presente invece emergerà dalla testimonianza di Bolognesi e dalla sua interazione visiva e narrativa con i luoghi di questa storia, anch'essi protagonisti all'interno del documentario.
   
   

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