Nelle ultime settimane in Emilia-Romagna si è registrato un lento ma costante incremento dei casi di coronavirus, più di 80 su 100mila abitanti (Rt a 1.23) e l'area maggiormente interessata è la Romagna. La fascia della popolazione più coinvolta è quella che va dai 6 ai 13 anni di età, meno casi nelle altre fasce grazie alla copertura vaccinale. Picco nelle case residenze per anziani a metà ottobre, con alcuni decessi. L'occupazione delle terapie intensive è passata, da ottobre, dal 3% al 5% (la soglia considerata di sicurezza è del 10%), mentre i ricoveri ordinari Covid-19 arrivano al 5,3% (la soglia 'limite' è del 15%). È il quadro che emerge dall'informativa in commissione Politiche per la salute e politiche sociali dell'Assemblea legislativa regionale, da parte dell'assessorato alla Salute. "La situazione è quindi sotto controllo", fa sapere la Giunta emiliano-romagnola.
Prosegue poi la campagna vaccinale, con la prima dose somministrata all'89,6% dei cittadini, 88% con la seconda, mentre relativamente alla terza la Regione è a 300mila inoculazioni (200mila sono le nuove prenotazioni). "Sarebbe importante capire cosa cambierà da qui a dicembre e come interverremo", ha detto la consigliera regionale Valentina Castaldini di Forza Italia, per la quale "sarebbe necessario prevedere un piano vaccinale regionale per l'inverno". La consigliera Valentina Stragliati della Lega rileva invece "criticità sulla prenotazione della terza dose" e critica la chiusura degli hub vaccinali nella provincia piacentina. Infine per Lia Montalti, consigliera Pd, "è importante essere flessibili rispetto alla nuova fase, per contrastare l'imprevedibilità dell'evoluzione della pandemia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA