Un invito alla danza sulla tastiera.
Giuseppe Albanese è protagonista il 3 febbraio alle 20.30 al
Teatro Regio di Parma per la stagione concertistica della
Società dei Concerti e Casa della Musica, di un recital
pianistico attraverso capolavori per il balletto tra Francia,
Germania e Russia nelle trascrizioni per pianoforte realizzate
dai pianisti e compositori tra '800 e '900. In programma Invito
alla danza di Weber nella trascrizione di Carl Tausig; il Valzer
da Coppélia di Delibes nella trascrizione di Ernst von Dohnányi;
la Suite da Lo schiaccianoci di Ciajkovskij nella trascrizione
di Mikhail Pletnëv; Prélude à l'Après-midi d'un faune di Debussy
nella trascrizione di Leonard Borwick; la Suite da L'uccello di
fuoco di Stravinskij nella trascrizione di Guido Agosti e La
Valse di Ravel. Brani che l'artista ha racchiuso anche in una
recente registrazione per la Deutsche Grammophon.
Nate per soddisfare un'esigenza pratica, quella di riprodurre
musica per orchestra in spazi e con mezzi ridotti, le
trascrizioni pianistiche diventano dalla metà dell'Ottocento in
poi un vero e proprio genere, banco di prova per i virtuosi
della tastiera e occasione per esplorare tutte le risorse
timbriche, le potenzialità tecniche dello strumento, sfociando
in vere e proprie riletture delle composizioni originarie.
Esempio forse più celebre, le nove Sinfonie di Beethoven
trascritte da Franz Liszt.
"Le trascrizioni per strumento solo di pezzi orchestrali -
spiega lo storico della musica Giuseppe Martini - sono nate non
potendo disporre di un'orchestra e di un mezzo per riprodurne il
suono, ma il guadagno pratico è compensato dalla perdita di
dinamiche e timbri. Il mestiere del trascrittore si è così
divaricato fra scopi pratici (trasposizioni di partiture
operistiche o sinfoniche) e il diritto creativo (offrire un
punto di vista critico su un testo)". Vincitore del Premio
Venezia nel 1997 e del Vendome Prize nel 2003, Giuseppe Albanese
è tra i pianisti più richiesti della sua generazione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA