Giacca e pantalone nero, una fascia gialla e azzurra a cingerle i fianchi. La bandiera - gialla e azzurra - dell'Ucraina adagiata sul podio davanti a 1.200 persone che riempiono l'Auditorium Manzoni e le dedicano un applauso lunghissimo quando sale sul palco con il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. E' iniziata così, nella sala da concerto felsinea, la serata di musica dell'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna guidata dalla direttrice ucraina Oksana Lyniv, che non ha mancato di rendere omaggio alla sua terra, nelle ore dell'invasione russa, dopo avere partecipato, ieri, alla grande manifestazione per la pace in Piazza Maggiore.
"Voglio ringraziare tutti voi, il sindaco, il mio Teatro, tutta la città di Bologna, i cittadini che ho visto ieri sera per la solidarietà testimoniata - scandisce l'artista innanzi all'auditorium gremito -: per sopravvivere in questa tragica situazione abbiamo bisogno del vostro aiuto, del vostro supporto. Di vicinanza all'Ucraina che sta combattendo per la propria libertà e democrazia. Voglio dedicare questo concerto ai miei familiari che ancora vivono là - aggiunge Lyniv - alla mia terra ferita nel suo profondo . Eseguiremo questa sera una musica ispirata al nostro inno i cui versi dicono: 'l'Ucraina è ancora viva, e verrà il tempo in cui i nostri nemici svaniranno come rugiada al sole. Siamo pronti a dare le nostre anime, i nostri corpi per la libertà'".
Parole seguite da un altro lunghissimo applauso prima che la direttrice ucraina alzasse la bacchetta guidando gli orchestrali del Comunale ad eseguire 'We are' di Yuri Shevchenko e poi un programma sinfonico che guarda agli Stati Uniti incentrato sull''Adagio per archi' di Samuel Barber, il 'Concerto per clarinetto' di Aaron Copland e la Sinfonia n. 9 in mi minore op.95 di Antonín Dvořák, detta 'Dal nuovo mondo'.
"Bologna è una città di pace: per noi le istituzioni culturali come la nostra Università, i nostri teatri, tutti i luoghi della città sono luoghi di libertà. Ci siamo battuti in questi anni affinché la libertà e i diritti umani in tutto il mondo, in Europa, in Egitto, nel nostro Paese fossero affermati e oggi noi non ci fermeremo, andremo avanti". Così il sindaco di Bologna e presidente della Fondazione Teatro Comunale, Matteo Lepore è intervenuto accompagnando Lyniv sul palco dell'Auditorium Manzoni. "Questo è l'affetto di Bologna per te, per la tua famiglia - ha scandito il primo cittadino rivolto alla direttrice d'orchestra, accolta da un lunghissimo applauso della platea -: ti siamo vicini in questo momento, siamo vicini a tutta la comunità ucraina a Bologna. Voglio davvero ringraziarvi - ha aggiunto poi rivolto al pubblico - per il calore di questa sera perché, sicuramente, per l'Orchestra e per Oksana sarà un grande motivo di supporto". Poi, ha proseguito Lepore, "grazie a voi e a tutta Bologna perché ieri, veramente, abbiamo riempito una piazza", Piazza Maggiore " con più di 10.000 persone. Un grande momento di solidarietà, nei confronti di un Paese che in questo momento è invaso dalla follia e da una guerra che non ha alcuna motivazione. Bologna - ha ribadito - è una città di pace, per noi le istituzioni culturali come la nostra Università, i nostri teatri, tutti i luoghi della città sono luoghi di libertà. Ci siamo battuti in questi anni affinché la libertà e i diritti umani in tutto il mondo, in Europa, in Egitto, nel nostro Pese fossero affermati e oggi noi non ci fermeremo, andremo avanti e - ha concluso il sindaco emiliano - sosterremo Oksana, sosterremo la sua arte, la sua musica che questa sera dirige per noi e per tutta l'Ucraina, il suo Paese, questo bellissimo concerto".