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'Autoritratto' di Lucio Fontana alla Magnani Rocca

'Autoritratto' di Lucio Fontana alla Magnani Rocca

Cinquanta opere esposte dal 12 marzo in dialogo con Carla Lonzi

PARMA, 11 marzo 2022, 11:53

Redazione ANSA

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Il rapporto tra Lucio Fontana, maestro dello Spazialismo e dell'arte del XX secolo, e la storica dell'arte Carla Lonzi, allieva di Roberto Longhi, che ha rivoluzionato l'idea della critica militante con il suo volume di interviste 'Autoritratto. Accardi Alviani Castellani Consagra Fabro Fontana Kounellis Nigro Paolini Pascali Rotella Scarpitta Turcato Twombly', edito da De Donato nel 1969, è all'origine della mostra 'Lucio Fontana. Autoritratto', composta da circa 50 opere, in programma alla Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma), dal 12 marzo al 3 luglio.
    Carla Lonzi (1931-1982) inizia il proprio percorso collaborando con celebri gallerie e periodici, presentando poi il lavoro di Carla Accardi alla Biennale di Venezia del '64.
    Nello stesso periodo inizia a raccogliere interviste ad artisti con l'ausilio di un registratore (strumento innovativo per la critica d'arte dell'epoca) poi trascritte e riassemblate per essere edite nel volume 'Autoritratto'. Ogni artista parla in prima persona esponendo articolate riflessioni sulle proprie ricerche, sul sistema dell'arte e sulla propria vita privata.
    L'esposizione segue, narrativamente, la conversazione tra Fontana e Lonzi, permettendo la realizzazione di un percorso antologico, ma non dogmatico. Sono esposte opere di vari periodi, dalle sculture degli anni Trenta ai "Concetti spaziali" ("Buchi" e "Tagli") dagli anni Quaranta ai Sessanta, oltre ai "Teatrini" e alle "Nature" bronzee; spettacolari sono l'enorme 'New York 10' del 1962, pannelli di rame con lacerazioni e graffiti, in dialogo con la luce a evocare la sfavillante modernità della metropoli, e 'La fine di Dio', 1963, opera realizzata a olio, squarci, buchi, graffiti e lustrini su tela, emblematica della concezione spazialista e insieme religiosa dell'artista. Il percorso si chiude con opere di Baj, Burri, Castellani, Fabro, Manzoni, Paolini, Scheggi, provenienti dalla collezione personale di Fontana, artisti più giovani da lui seguiti e promossi.
   

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