Mariana, 17 mesi, è stata portata via da Kiev dalla mamma Ana e dalla nonna fino in Polonia, dopo che l'ospedale pediatrico dov'era in cura è stato colpito dalle bombe. Ieri, grazie a un volo della Guardia di Finanza, la piccola ha raggiunto l'aeroporto Marconi di Bologna ed è stata accompagnata al Policlinico Sant'Orsola, per essere ricoverata e iniziare le cure oncologiche di cui ha bisogno. Oltre a lei, con lo stesso volo, è arrivata un'altra paziente, una ragazzina di 16 anni scappata a piedi da Žytomyr con la madre e il fratello di 13 anni per sfuggire dalla guerra e varcare il confine. Come Mariana è una paziente oncologica. "A loro abbiamo dato la certezza che qui al Policlinico Sant'Orsola e nella rete ospedaliera della regione Emilia-Romagna troveranno le cure più appropriate", ha detto l'assessore alla Salute, Raffele Donini, che insieme alla direttrice dell'associazione Ageop Ricerca Odv, Francesca Testoni, ha voluto dare il benvenuto alle due pazienti ucraine.
"La Regione è impegnata dai primi giorni del conflitto in Ucraina a garantire, nel caso si rendessero maggiormente fluidi i corridoi umanitari che adesso sono molto imbrigliati, di poter prendere in carico anche decine di bambini oncoematologici, quindi che necessitano di cure specialistiche di altissima complessità, fino addirittura anche a trapianti", ha sottolineato Donini. "Verranno ovviamente in qualche modo accolti al Sant'Orsola, come hub centrale, ma verranno anche collocati in tutta la rete ospedaliera della Regione". Anche sabato scorso i medici dell'ospedale hanno accolto e ricoverato una ragazza ucraina di 21 anni, con un grave problema oncologico, arrivata in Italia con un pullman dalla Romania.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA