Dopo aver girato per buona parte
dei teatri italiani e in quelli di mezzo mondo (dalla Francia
alla Cina, dalla Colombia alla Georgia, fino al Brasile e
all'Argentina) e vinto il Premio Ubu, il Premio Le maschere del
teatro, quello della Critica teatrale ed altri riconoscimenti
internazionali, il "Macbettu" in sardo di Alessandro Serra
arriva finalmente a Bologna, dal 7 al 10 aprile all'Arena del
Sole. Lo spettacolo, che mette in scena la tragedia di
Shakespeare, è interpretata da soli uomini come nella più pura
tradizione elisabettiana.
"L'idea nasce nel corso di un reportage fotografico tra i
carnevali della Barbagia - spiega Serra, che è regista, autore,
scenografo e light designer - I suoni cupi prodotti da
campanacci e antichi strumenti, le pelli di animali, le corna,
il sughero. La potenza dei gesti e della voce, la confidenza con
Dioniso e al contempo l'incredibile precisione formale nelle
danze e nei canti. Le fosche maschere e poi il sangue, il vino
rosso, le forze della natura domate dall'uomo. Ma soprattutto il
buio inverno". Lo spettacolo mostra le analogie tra il
capolavoro shakespeariano e i tipi e le maschere della Sardegna.
"La lingua sarda - aggiunge Serra - non limita la fruizione ma
trasforma in canto ciò che in italiano rischierebbe di scadere
in letteratura. Uno spazio scenico vuoto, attraversato dai corpi
degli attori che disegnano luoghi ed evocano presenze. Pietre,
terra, ferro, sangue, positure di guerriero, residui di antiche
civiltà nuragiche. Materia che non veicola significati, ma forze
primordiali che agiscono su chi le riceve". Lo spettacolo è
interpretato dalla Compagnia Teatropersona, fondata da
Alessandro Serra nel 1999.
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