Quaranta fotografie che raccontano
la propria rinascita, dopo la malattia o un qualunque momento
difficile della vita. Sono le opere raccolte nella mostra
"Scatta la rinascita", a cura dell'associazione Loto Odv, in
esposizione da oggi a Bologna, a Palazzo d'Accursio, fino all'8
maggio, Giornata mondiale sul tumore ovarico. Poi le fotografie
inizieranno un viaggio nei Day Hospital dei reparti di
ginecologia e senologia oncologica di sette ospedali: il
Policlinico Sant'Orsola di Bologna, l'Ospedale Maggiore di
Parma, il Morgani Pierantoni di Forlì, gli Infermi di Rimini,
gli Ospedali Riuniti di Ancona, il Policlinico Gemelli di Roma,
l'Ospedale civico di Palermo.
L'esposizione, con il supporto di Bper, nasce da un concorso
al quale ha partecipato un centinaio di persone in varie parti
d'Italia. Ad aprire la mostra è un'opera donata dal fotografo
Nino Migliori: un volo onirico di uccelli in cielo. Gli scatti
ritraggono paesaggi, tramonti, scorci di luce tra i panni stesi,
un parto, un nudo con le cicatrici dipinte d'oro (la fotografia
vincitrice), una conchiglia sulla spiaggia, un bagno in mare,
l'autoscatto dell'ultimo giorno di chemioterapia.
"Il nostro scopo - spiega Sandra Balboni, presidente di Loto
Odv, associazione nata nel 2013 a Bologna e attiva anche nelle
Marche, Lazio e Sicilia - è di sensibilizzare e informare le
donne sui tumori ginecologici e prendere per mano quelle che
ricevono la diagnosi. Ora lo facciamo anche arricchendo le sale
d'aspetto degli ospedali con immagini di speranza".
In questo momento, in Italia, sono 51mila le donne
interessate dal tumore ovarico, 5.300 le nuove diagnosi ogni
anno, di queste 450 in Emilia-Romagna. Solo il 40% sopravvive a
5 anni dalla diagnosi. "La prevenzione è fondamentale -
sottolinea Myriam Perrone - medico della Ginecologia oncologica
del Sant'Orsola di Bologna e componente del Comitato scientifico
di Loto - è bene sottoporsi allo screening periodico con il pap
test per il tumore al collo dell'utero, ma è anche molto
importante un'ecografia annuale di controllo. Un'attenzione
particolare alla familiarità, con l'invito a sottoporsi al test
genetico in presenza di casi in famiglia".
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