Momento emiliano-romagnolo per la
Mahler Chamber Orchestra e per il suo Conductor Laureate Daniel
Harding che il 31 maggio alle 20.30 saranno all'Auditorium
Manzoni, nell'ambito della rassegna Grandi Interpreti di Bologna
Festival, e l'1 giugno al Pala De Andrè per l'apertura del
Ravenna Festival. Per l'appuntamento bolognese, uno dei tanti
ritorni sia per Harding che per la sua orchestra, sul
palcoscenico di via de Monari ci sarà anche la trentaseienne
violinista russa Alina Ibragimova impegnata con il Concerto per
violino e orchestra in mi minore Op.64 di Mendelssohn.
Unica data in Italia per la violinista che il 2 giugno lo
rieseguirà nella Basilica di Saint-Denis, nell'omonimo comune
della cintura parigina. Il capolavoro di Felix
Mendelssohn-Bartholdy è uno dei concerti più celebri e più amati
dal grande pubblico dell'intera letteratura violinistica, pagina
romantica di fascinosa invenzione melodica e brillantissimo
rilievo della parte solistica. Il programma sarà aperto
dall'esecuzione dell'Ouverture Egmont di Beethoven e chiuso
dalla Settima Sinfonia in re minore Op.70 di Dvořák
Tra le violiniste oggi più ricercate in Europa, Alina
Ibragimova collabora per la prima volta in questa stagione con
la Mahler Chamber Orchestra, una delle molte creature
orchestrali nate dall'immaginazione e dalla volontà di Claudio
Abbado. Fondata nel 1997, sin dagli esordi la MCO ha trovato
forti stimoli creativi nella collaborazione con Daniel Harding,
tra i maggiori direttori dell'odierna scena musicale
internazionale. Già direttore musicale della Swedish Radio
Symphony Orchestra, con la quale è stato più volte al Bologna
Festival, Daniel Harding collabora abitualmente con i più
rinomati complessi sinfonici europei e ha diretto produzioni
operistiche alla Scala, al Covent Garden, all'Opera di Vienna,
al Festival di Salisburgo e al Festival di Aix-en-Provence.
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