"L'arte di strada è un modo giusto
per riprendere contatto con l'essenza del nostro mestiere". Lo
ha detto il cantante romano Daniele Silvestri ospite speciale, a
sorpresa, del Ferrara Buskers Festival, in programma fino a
domenica per le vie, le strade, le piazze di Ferrara, in
particolar modo attorno al Castello, in piazza Trento Trieste,
in viale Cavour e in corso Giovecca.
"Quando sei abituato, tutto sommato, ad aver costruito delle
certezze - ad esempio il supporto tecnico sul palco - trovarsi
solo con te stesso, e magari anche alle prese con problemi,
serve a rendere più vero quello che si fa, a dargli una vita in
più e a rendere ogni serata e ogni occasione diversa dalle
altre. Avere la gente a mezzo metro di distanza, poi, è
bellissimo".
Contattato da Rebecca Bottoni, presidente del Ferrara Buskers
Festival, Silvestri - come ha raccontato Stefano Bottoni,
storico fondatore della manifestazione - ha dato immediatamente
la sua adesione e ieri, 25 agosto, ha proposto oltre un'ora di
suo repertorio. Si è presentato a sorpresa, accompagnato da
grande curiosità. All'improvviso, tra il Castello Estense e il
palazzo della Camera di Commercio, alle 22 circa, Erika Sarson,
project manager del Festival, ha posato per terra la
tradizionale locandina con il nome dell'artista e, a fianco,
l'immancabile cappello degli artisti di strada, che - come
sottolineato dallo stesso autore a margine della sua esibizione
- "non può mancare". A quel punto è arrivato Silvestri, ha
collegato la chitarra, salutato il pubblico e ha cominciato a
suonare. "La mia prima vacanza da solo in giro per l'Europa la
feci finanziandomi suonando, con una chitarra e un cappello", ha
raccontato il cantautore.
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