/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

A Parma Boccanegra è un macello fra applausi e buh

A Parma Boccanegra è un macello fra applausi e buh

Apprezzato tutto il cast, contestata la regia

PARMA, 26 settembre 2022, 11:22

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

C'era da aspettarselo: un Simon Boccanegra ambientato nel porto di Genova, anzi nella seconda parte nel macello del porto di Genova con tanto di quarti di bue appesi non poteva passare inosservato. E così ieri sera è successo alla prima dell'allestimento dell'opera firmato da Valentina Carrasco al teatro Regio di Parma dove è in corso il festival Verdi.
    All'apertura della scena dopo l'intervallo, ancora prima che risuonasse una nota sono partiti i buh, mentre la solita loggionista ha iniziato ad urlare "Vergogna. Verdi non faceva il macellaio, era un genio", per poi continuare con un "che schifo" e una serie di altri apprezzamenti del genere finché non è stata tacitata.
    C'era da aspettarselo, appunto, perché le regie che attualizzano o comunque trovano un contesto diverso per le opere difficilmente sono apprezzate. E questo al di là del fatto che ambientare le scene della congiura e della morte di Simone in un mattatoio faccia pensare a come a volte il potere pensa alle persone come 'carne da macello'. Però in questo Simon Boccanegra c'era molto di più.
    Intanto è a dir poco inusuale il fatto che ad andare in scena sia stata la prima versione dell'opera, quella che debuttò alla Fenice di Venezia, prima quindi delle rivisitazioni del 1881 con cui ora l'opera del doge è conosciuta. Una prima versione nell'edizione critica realizzata integrando gli ultimi ritrovamenti autografi di Verdi. L'ha diretta Riccardo Frizza, applaudito così come la filarmonica Toscanini, e il coro del Regio e un cast di cantanti conosciuti con Riccardo Zanellato (Fiesco), Vladimir Stoyanov (Simon Boccanegra), Devid Cecconi (Paolo Albiani), Piero Pietri (Gabriele Adorno), Adriano Gramigni (Pietro) e soprattutto Roberta Mantegna nella parte di Amalia. Fresca, con una voce dolce e potente insieme. Per tutti loro grandi e lunghi applausi alla fine. E poi, all'arrivo della regista Carrasco sul podio, una ondata di buh, più che attesi.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza