Non più tossicodipendenti "classici", assuntori di una specifica sostanza illegale, ma sempre più "poliassuntori", cioè coloro che fanno abuso di mix di droghe e alcol, in particolare cocaina e alcol e cannabis e alcol. È il profilo che emerge come il più preoccupante dall'Osservatorio epidemiologico metropolitano dipendenze dell'Azienda Usl di Bologna il cui rapporto è stato presentato oggi dal responsabile Raimondo Pavarin.
Il dossier prende in considerazione i cosiddetti "consumatori problematici", ovvero coloro che si sono rivolti a un Serd, a un pronto soccorso o che sono stati ricoverati in un ospedale per problemi correlati all'uso di sostanze illegali o di alcol. Quel che emerge, sottolinea Pavarin, è "un cambiamento nelle caratteristiche delle persone che si rivolgono ai servizi". Se da una parte diminuisce il numero di consumatori problematici di sostanze illegali in generale (da 3.625 nel 2020 a 3.330 nel 2021) e di alcol (da 2.622 nel 2020 a 2533 nel 2021), dall'altra aumenta il numero complessivo di consumatori di cocaina, passando da 1.505 nel 2020 a 1.556 nel 2021. A preoccupare in maniera particolare, però, è il fenomeno della poliassunzione, spiega Pavarin: "Non più tossicodipenti classici ma questa fascia legata alla poliassunzione".
Per quanto riguarda cocaina+alcol si passa dai 253 del 2020 ai 289 del 2021 mentre nel caso di cannabis+alcol, gli 81 poliassuntori del 2020 diventano 97 nel 2021. Complessivamente diminuisce l'età media dei consumatori, da 37 anni nel 2020 a 34.9 anni nel 2021. Ad aumentare è anche l'incidenza su donne, non nativi e minori. Tra questi ultimi si segnala l'aumento dell'incidenza del consumo problematico di alcol (0.75 su mille residenti) e di sostanze illegali (0.54 su mille residenti). A rimanere stabile è invece il numero di decessi per overdose (10 decessi, come nel 2020), meno della metà rispetto al 2019 (23 decessi).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA