Spazio alla fotografia e alle
autrici italiane: il Castello Campori di Soliera (Modena)
ospita, dall'8 ottobre al 15 gennaio, la mostra 'Giochi di
verità. Rappresentazione, ritratto, documento', curata da
Marcella Manni con opere provenienti dalla Collezione Donata
Pizzi. L'esposizione - promossa dal Comune di Soliera e dalla
Fondazione Campori con il supporto di Regione Emilia-Romagna e
Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi - comprende oltre 80
fotografie che portano la firma, tra le altre, di Paola Agosti,
Tomaso Binga, Lisetta Carmi, Silvia Camporesi, Libera Mazzoleni,
Marinella Senatore, Silvia Rosi, Elisabetta Catalano, Liliana
Barchiesi, Betty Bee, Luisa Lambri, Ottonella Mocellin.
Lungo un arco temporale di oltre cinquant'anni (dal 1965 ad
oggi), la mostra - aperta sabato, domenica e festivi ad ingresso
gratuito - ripercorre momenti significativi della fotografia
italiana mettendo in luce le evoluzioni concettuali, estetiche e
tecnologiche che si sono sviluppate negli ultimi decenni. La
centralità del corpo, il rapporto tra memoria privata e
collettiva, le dinamiche e i riti della vita familiare, sono
elementi costitutivi e identitari che si leggono oltre le
singole voci delle artiste e i momenti storici in cui sono
vissute o vivono e operano. L'esposizione è accompagnata da un
catalogo edito da Metronom Books e curato da Marcella Manni, con
un'intervista a Donata Pizzi e la riproduzione di tutte le opere
esposte.
Il progetto rientra nell'attività di monitoraggio del
collezionismo privato avviata dall'Amministrazione comunale nel
2018 con la mostra sulle Collezioni Cattelani. Il Castello
Campori è una sede espositiva dedicata ai linguaggi artistici
contemporanei: costruito nel XII secolo come fortezza e
trasformato poi in dimora signorile, deve il suo nome ai
marchesi Campori, che lo abitarono a partire dal Seicento. Nei
secoli precedenti fu conteso tra gli Este e i Pio, per la sua
posizione strategica, a metà strada tra Modena e Carpi.
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