"Un emozionante viaggio alla
scoperta di una moltitudine poetica e operosa che ha trascorso
la vita dietro le quinte": è il pensiero di Elena Bucci e Marco
Sgrosso sul loro ultimo lavoro, "Risate di gioia - storie di
gente e di teatro", del quale saranno interpreti e registi dal
20 al 30 ottobre prossimi al Teatro Arena del Sole di Bologna.
Lo spettacolo, in prima nazionale, è dedicato ai mestieri e alle
figure del teatro di un tempo, frutto di una co-produzione fra
il Centro Teatrale Bresciano, Emilia Romagna Teatro e Teatro
Piemonte Europa.
I due artisti riprendono il filo della loro indagine attorno
all'arte scenica, ispirandosi ai saggi "Il teatro all'antica
italiana dell'attore" di Sergio Tofano e "Antologia del grande
attore" del regista Vito Pandolfi, ma anche ad autobiografie,
biografie, epistolari e memorie. Bucci e Sgrosso, quasi come
archeologi, si addentrano in testimonianze e documenti alla
ricerca di tracce del passato, per costruire un lavoro a più
voci. In scena, solo i loro due corpi, a rimodulare anime e
memorie richiamate da lontano e pronte a reincarnarsi sul
palcoscenico, muoversi e parlare.
Sono due attori "senza nome e senza successo, - spiegano
Bucci e Sgrosso - innamorati del loro mestiere pur essendo solo
due 'comparsoni' tra centinaia di altri".
Nella notte di Capodanno, abitano il buio un teatro
addormentato, tra sipari cadenti, riflettori bruciati e nidi di
uccelli, in cui si intravedono suggeritori, trovarobe, attori,
guitti, capocomici, primedonne, cantattrici, portaceste.
"Com'era il mondo del teatro prima della televisione e del
cinema? Come risuonavano le voci e i gesti? - si chiedono Elena
Bucci e Marco Sgrosso - Quale energia si sprigionava in quelle
sale illuminate a candele o a gas, quando il teatro era un
centro vibrante della vita sociale, culturale e politica delle
comunità?"
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