Con oltre 250 nuove piante, il
cortile dell'ex Caserma Masini si apre al pubblico e da ottobre
diventa il primo punto di distribuzione a Bologna delle piante
del progetto regionale "Mettiamo radici per il futuro". È il
primo passo di un percorso per riaprire gli spazi, che erano
stati occupati dal collettivo Labàs e poi sgomberati. Le piante,
di una sessantina di specie diverse, saranno a disposizione
gratuitamente di tutti i cittadini e le cittadine che le
vorranno ripiantare.
"Si tratta di una sperimentazione che crediamo possa essere
un prototipo anche per il futuro", dice detto l'assessore
comunale all'Urbanistica, Raffaele Laudani sottolineando come
l'idea di creare un "vivaio urbano" all'interno dell'ex spazio
militare "possa servire a promuovere la biodiversità, a fare
attività di educazione ambientale, ma anche a creare uno spazio
di socialità e comunità. Per noi è anche un modo per portare
avanti il lavoro che stiamo facendo dall'inizio del mandato
sugli usi temporanei delle aree dismesse - aggiunge - e che
riteniamo assolutamente strategico per il successo della
rigenerazione urbana nel nelle città e al tempo stesso potrà
essere anche un prototipo di alcune soluzioni innovative per il
centro storico", dove le temperature si stanno alzando sempre di
più.
L'idea è nata dal percorso di programmazione e condivisione
portato avanti nei mesi scorsi tra cittadini, Comune di Bologna
e Quartiere Santo Stefano, con il supporto della Fondazione IU
Rusconi Ghigi. Le realtà che gestiscono lo spazio della ex
Caserma Masini potranno continuare ad operare fino alla
primavera del 2025, quando il Comune, previo parere della
Soprintendenza, pubblicherà un bando per le assegnazioni
definitive degli spazi.
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