(ANSA) - MODENA, 27 AGO - Sono 25 gli alloggi di housing
sociale - soluzioni abitative a canone agevolato finanziate con
una collaborazione pubblico-privato - destinati a giovani
coppie, famiglie con un solo genitore, nuclei familiari di
anziani, inaugurati oggi a Modena alla presenza del presidente
della Regione, Stefano Bonaccini, e del sindaco di Modena, Gian
Carlo Muzzarelli, che hanno prima di tutto ricordato le vittime
del sisma nella giornata di lutto nazionale.
Il nuovo edificio, in via Forghieri, si inserisce nella
rigenerazione urbanistica e sociale del comparto ex Mercato
bestiame, e rientra nel programma "Contratto di Quartiere II -
Riqualificazione Modena Nord". Per realizzarlo sono stati
investiti 4,7 milioni di euro, 2,7 dei quali finanziati per
l'efficienza energetica dalla Regione Emilia-Romagna e dal
ministero delle Infrastrutture.
"Dobbiamo prevenire il disagio abitativo e garantire alloggi
a prezzi accessibili, perché l'abitare è un fattore primario di
coesione sociale: senza un'abitazione stabile e dignitosa le
famiglie rischiano l'esclusione sociale - ha detto Bonaccini -
Proprio per questo in Emilia-Romagna abbiamo voluto dare un
segnale preciso, considerando le politiche abitative un pilastro
del welfare". "In questi mesi - ha ricordato - ci siamo
concentrati in particolare sulla riforma del sistema di edilizia
residenziale pubblica, modificando i criteri di assegnazione per
rendere il sistema più equo, e abbiamo investito nel recupero e
nel ripristino degli alloggi pubblici, per utilizzare al massimo
il patrimonio esistente. Stiamo lavorando, inoltre, per
garantire alle famiglie un reddito di solidarietà, inteso anche
come strumento per contrastare il disagio abitativo. Stiamo
anche programmando un piano di housing sociale destinato ai
nuclei che non possono accedere all'edilizia residenziale
pubblica, ma faticano ad accedere al libero mercato. L'obiettivo
è quello di utilizzare tutte le leve a nostra disposizione per
combattere l'esclusione sociale".
L'edificio modenese si sviluppa su quattro piani, ha
tipologie abitative di diverse dimensioni tra i 55 e i 95 mq, e
oltre 800 mq di uffici a piano terra. Una corte interna riparata
è organizzata come un piccolo parco e attrezzata con giochi per
bambini. Gli appartamenti sono all'avanguardia sul fronte del
risparmio energetico (classe A4), sono dotati di porta blindata,
di ascensore e hanno abbinato garage e cantina. Questi alloggi
saranno affittati con un contratto di locazione a canone
calmierato della durata di tre più due anni, salvo rinnovo, e
saranno destinati a giovani coppie in cui almeno uno dei due
componenti abbia meno di 40 anni, a famiglie con un solo
genitore, padri o madri con meno di 40 anni e figli a carico, a
nuclei familiari di anziani composti da non più di due persone
di cui almeno una con più di 65 anni. I canoni di locazione,
abbattuti del 20% rispetto ai canoni concordati come ridefiniti
dall'accordo territoriale, si aggireranno, a seconda delle
metrature degli appartamenti, dai 390 ai 470 euro.
L'importanza di questo comparto delle politiche abitative è
cresciuta molto negli ultimi anni, a causa dell'aumento del
disagio abitativo seguito alla crisi economica. Nel 2010 la
Regione Emilia-Romagna ha varato un programma consistente per
l'housing sociale, mettendo a disposizione 30 milioni di euro,
con l'obiettivo di finanziare la costruzione di alloggi di
edilizia convenzionata-agevolata da concedere in locazione a
soggetti a basso reddito, con canoni di affitto più bassi di
quelli di mercato. A seguito della domanda crescente di alloggi
in locazione, la Regione intende proseguire la positiva
esperienza del 2010 proponendo nuovi interventi.
La Regione Emilia-Romagna ha da poco riformato i criteri per
l'assegnazione e la permanenza negli alloggi di edilizia
residenziale pubblica (Erp) a favore di chi si trova in
particolari situazioni economiche. La modifica ha riguardato
soprattutto le condizioni necessarie a mantenere il diritto a
risiedere nell'alloggio pubblico assegnato, puntando a creare le
condizioni per un'equa rotazione degli ingressi. Si è abbassata
la soglia per mantenere il diritto di permanenza nell'alloggio,
fissata a 24.016 euro di reddito Isee e a 49.000 euro di reddito
patrimoniale (rispetto al limite precedente Isee di 34.308 euro,
senza limiti al patrimonio mobiliare). Chi supera queste soglie
non potrà più abitare negli alloggi Erp, perché la casa pubblica
non può essere, secondo la Regione, un diritto acquisito per
tutta la vita, ma, invece, occorre sempre verificare il
mantenimento dei requisiti.
In Emilia-Romagna il patrimonio di edilizia residenziale
pubblica (Erp), gestito perlopiù dalle Acer, comprende
attualmente oltre 55.000 alloggi, il 97% dei quali di proprietà
dei Comuni. Le case occupate sono 51mila (92% del totale) e
2mila (3,6%) quelle pronte per essere assegnate perché non
necessitano di alcun intervento di ristrutturazione. I nuclei
familiari composti da una o più persone in lista di attesa per
l'assegnazione di un alloggio Erp sono 35mila. Attualmente nelle
case popolari vivono 120mila persone. I nuclei familiari sono
51.258. (ANSA).