(ANSA) - BOLOGNA, 7 APR - I tumori dell'ipofisi verranno operati per via endoscopica, attraverso il naso, alla Pituitary Unit dell'ISNB (Istituto delle scienze neurologiche di Bologna).
Ad eseguire gli interventi una equipe multidisciplinare, composta da otorinolaringoiatra, endocrinologo, neuroradiologo, patologo, radioterapista, radiochirurgo, anestesista, neurochirurgo, oltre che dal personale di assistenza specificamente formato. La Pituitary Unit è stata presentata a Bologna alla presenza di Sergio Venturi, Assessore alle Politiche della salute della Regione Emilia-Romagna, Chiara Gibertoni, Direttore Generale dell'Azienda Usl di Bologna, Pietro Cortelli, Direttore Scientifico (ff) dell'ISNB e Raffaele Lodi, Direttore del Dipartimento di Scienze biomediche e neuromotorie dell'Università degli studi di Bologna. La Pituitary Unit garantisce diagnosi complesse, trattamenti chirurgici all'avanguardia e standard di assistenza elevati, secondo un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) che segue il paziente dalla diagnosi al follow up post chirurgico. A fare della Pituitary Unit dell'ISNB un centro di eccellenza, secondo le linee guida internazionali, e il primo Hub in Emilia-Romagna per la cura e la diagnosi dei tumori dell'ipofisi sono, appunto, un team multidisciplinare con competenze ed expertise specifiche, oltre 120 interventi neurochirurgici l'anno eseguiti da una équipe multispecialistica della quale fa parte un neuroendocrinologo esperto, programmi di training e fellowship.
I tumori dell'ipofisi, ghiandola endocrina situata alla base del cranio che controlla gli ormoni di tutto l'organismo, sono rari e nella maggior parte dei casi di natura benigna. A seconda del tipo e delle dimensioni possono presentare, tuttavia, un'ampia gamma di sintomi e disturbi, come variazioni del peso corporeo, problemi alla vista, cefalea, rendendo la diagnosi difficile ad un occhio poco esperto. Il Centro si avvale di sale operatorie tecnologicamente all'avanguardia. Rispetto alla tradizionale tecnica transcranica la chirurgia endoscopica dell'ipofisi e della base cranica assicura una più accurata rimozione del tumore, tanto che la percentuale di casi di recidiva è estremamente bassa (attorno al 2%) e il tasso di mortalità è pari a zero. La chirurgia endoscopica è praticata con tecniche innovative perfezionate dal Centro di Chirurgia dei Tumori Ipofisari e della Chirurgia Endoscopica del basicranio, coordinato da Diego Mazzatenta (l'altro coordinatore della Pituitary Unit è Marco Faustini Fustini), tra i primi 3 centri in Italia per numero di interventi eseguiti e di pubblicazioni scientifiche sul tema. La tecnica adottata non prevede l'incisione della narice, non lascia cicatrici sul volto, non interviene direttamente sul cranio, riducendo così rischi, complicazioni e dolore post-operatorio. La chirurgia endoscopica dell'ipofisi e della base cranica favorisce, inoltre, un recupero rapido da parte del paziente, anche per gli aspetti che riguardano la sfera emotiva, gli consente di lasciare il letto sin dal primo giorno successivo all'intervento e di essere dimesso rapidamente.
(ANSA).