(ANSA) - BOLOGNA, 17 OTT - Il colosso giapponese Mitsubishi Chemical, attivo nel campo dei componenti chimici, materiali plastici e rivestimenti, fibre sintetiche, tessili e in carbonio, entra nel capitale della modenese Cpc, nata negli Anni 50 come modelleria e attiva nella prototipazione e lavorazione meccanica di materiali in fibra di carbonio per il settore automobilistico, industriale e aeronautico. Il gruppo nipponico ha acquisito il 44% dal proprietario e amministratore delegato della società emiliana, Franco Iorio che, con il 56%, resta primo azionista e alla guida dell'azienda. In base all'intesa siglata lo scorso 4 ottobre, allo scadere del quinto anno, Iorio potrà cedere a Mitsubishi Chemical la propria quota.
I giapponesi, ha spiegato l'ad della società, "hanno fatto un'analisi approfondita su quali aziende in Europa sviluppassero il miglior concetto tecnologico" in particolare per quanto riguarda la fibra di carbonio: "Saremo la loro antenna tecnologica in Europa". Quella conclusa da Mitsubishi Chemical, osserva ancora Iorio, "non è una operazione fatta solo per valori economici ma anche per principio, per lungimiranza, per dare un futuro più luminoso all'azienda. Hanno dato merito al nostro lavoro, si sono offerti di entrare" nel capitale e "dietro una opportunità di questo tipo vedo il completamento di un progetto ancora più ambizioso".
Nata a Modena nel 1959 come piccola modelleria artigiana, Cpc è cresciuta ampliando le lavorazioni meccaniche e di materiali compositi in varie aree industriali divenendo particolarmente nota e apprezzata nel campo della prototipazione e della lavorazione meccanica per il settore automotive puntando, in particolare, sui materiali in fibra di carbonio. Cosa che attirato l'attenzione del gigante chimico di Tokyo il quale, in una nota, ha spiegato l'investimento nella casa emiliana come parte del "proprio impegno per rafforzare il business della fibra di carbonio sui mercati americano e europeo". Inoltre, viene aggiunto, Cpc "è proprietaria di una delle più grandi presse al mondo per materiali compositi" in grado di lavorare su componenti di grandi dimensioni.
A Modena, spiega ancora Iorio, "abbiamo la pressa più grande d'Europa che entrerà in funzione questo mese", un macchinario da "5.000 tonnellate di 5 metri per tre metri che, probabilmente, ha fatto scattare la scintilla" nel gruppo nipponico. Nel 2016, Cpc, ha registrato un fatturato di 50 milioni di euro. "A fine 2016 - ha concluso l'amministratore delegato modenese - i dipendenti erano 218, a fine 2017 saranno 245 e, a fine 2018, 320". (ANSA).