Da Bologna ai ristoranti di fascia alta di Londra e Monaco di Baviera. E' L'Arte della Pasta, azienda con sede a Minerbio, che dopo essersi consolidata in gran parte dell'Emilia-Romagna, per il 2019 punta a conquistare mete europee. Nata nel 2015, tre soci - Silvano Bellei, Silvano Galici, Alessandro Ritelli - e dieci dipendenti, ha investito in innovazione per rispondere alla richiesta di prodotti capaci di coniugare gusto tradizionale - pasta all'uovo di qualità e prodotti Dop regionali - e capacità di conservazione senza additivi chimici. Dotata di un proprio reparto interno di ricerca e sviluppo, l'azienda ha intrapreso una collaborazione con il laboratorio della Rete di Alta tecnologia dell'Emilia-Romagna, il Ciri e il Centro interdipartimentale di ricerca agroalimentare dell'Università di Bologna. Ha poi acquistato macchinari per la pastorizzazione (supporto Cofiter, che sostiene le aziende che vogliono riqualificarsi o crescere). Il risultato è che realizza prodotti che rimangono freschi anche fino a 90 giorni: tortellini, ravioli, tortelloni, lasagne, tagliatelle e tanto altro. "Tutto realizzato con materie del territorio e appositamente selezionati dai singoli fornitori", spiega Alessandro Ritelli. Quindi uova di gallina allevate a terra, carni macellate in Italia, Parmigiano Reggiano Dop di montagna stagionato 30 mesi. All'estero, particolarmente apprezzata è la sfoglia all'ortica, sostituita negli anni dagli spinaci, "in realtà molto più particolare e prelibata". L'arte della pasta, in tre anni, è dunque riuscita ad entrare nel mercato europeo nel segno di una cifra che coniuga tradizione e innovazione. "La tecnologia - conclude Ritelli - è fondamentale. Non è sufficiente la ricetta. E' necessario studiare e aggiornarsi continuamente. E in questo senso l'alleanza con l'università è imprescindibile". (ANSA).