(ANSA) - BOLOGNA, 8 FEB - La microfinanza è una forma di
business con obiettivi sociali. Uno strumento capace di
costituire un volano per l'inclusione sociale con potenziali
risvolti positivi anche sullo sviluppo dell'economia e
dell'occupazione. Il tema è stato al centro della tavola rotonda
che si è svolta oggi alla Camera di Commercio di Reggio Emilia e
ha visto confrontarsi, tra gli altri, Germana Corradini,
dirigente settore Welfare del Comune, Alessandro Arduini, per
Cofiter (Confidi) e Livio Stellati, responsabile Territorial
Relations Centro Nord UniCredit.
Da Maurizio Ientile, presidente associazione ACC.qua,
fautrice dell'evento, la sollecitazione allo sviluppo della
microfinanza grazie alla collaborazione tra enti e soggetti
economici, arrivando addirittura all'attuazione di un "tavolo
tecnico permanente". Un'istanza accolta da Corradini, che ha
tuttavia rimarcato che serve una platea esclusiva, non
compromessa da situazioni debitorie, come "troppo spesso succede
a chi accede ai servizi". Ci crede come elemento di
affrancamento Cofiter, che primo in Italia, dal 2015, grazie ad
accordi col Fei (Fondo europeo investimento) ha distribuito di
microcredito circa 3 milioni di euro. "Un tema di rilievo che
seguiamo con un ruolo sempre più attivo - ha sottolineato Livio
Stellati, per Unicredit -. Con il nostro programma Social Impact
Banking lanciato poco più di un anno fa, puntiamo a contribuire
allo sviluppo di una società più equa e inclusiva, attraverso
l'individuazione, il finanziamento e la promozione di iniziative
che hanno un impatto sociale positivo". (ANSA).